Un benvenuto alla Fedro del futuro: l’intervista a Bruno Benouski

24 Ottobre 2024

Nella vita è impossibile evitare il cambiamento. Cambiano le persone, le attività, le generazioni e, con loro, anche gli obiettivi, le necessità, l’ambiente che le circonda. Queste evoluzioni possono essere accettate in silenzio o accolte con entusiasmo, ma inevitabilmente ognuno di noi ne è parte.

Bruno Benouski, Co-Founder di Fedro, ci descrive l’evoluzione che ha investito la nostra realtà di coaching, mentoring e formazione professionale che, dalla sua nascita nel 1997 e dopo quasi 30 anni di attività, oggi si rinnova attraverso una nuova sede e tante novità, pur mantenendo quell’identità che vede nelle persone l’elemento centrale.

“Cambiamento” è una parola forte, ha un significato preciso e deciso. È un termine associabile a questo nuovo inizio di Fedro e alla sua nuova location?

Cambiare ha un valore generativo e rigenerativo, a prescindere dal motivo e dal contenuto, salvo naturalmente cercare di cambiare in direzione di un miglioramento.

Se parliamo del cambiamento di sede, siamo partiti dalla banale necessità di disporre di maggiori spazi. In seguito, abbiamo colto l’opportunità per soddisfare altri valori e necessità.

In un momento in cui si tende molto a delocalizzare e dematerializzare abbiamo ascoltato, andando forse un po’ controcorrente, il desiderio di avere un centro di aggregazione, un hub che possa attrarre collaboratori, clienti, amici, persone a noi vicine, interessanti e interessate.

Infine, abbiamo cercato di costruire degli spazi pensati appositamente per il nostro lavoro e per lo svolgimento di attività di sviluppo, quindi possibilità di muoversi e aggregarsi in nuclei sempre nuovi e diversi per disposizione e numero di persone, angoli di ricreazione e conversazione, possibilmente con un’estetica piacevole e conciliante.

Noi crediamo nelle nuove modalità di lavoro, smart working, organizzazioni teal, incontri e riunioni da remoto, ma crediamo anche nel contatto umano reale, nell’importanza dei luoghi, nei tempi naturali, nelle attività complementari, per capirci anche al ritorno, almeno saltuario, alla macchinetta del caffè come luogo d’incontro. Devo dire che le prime reazioni sembrano confermare l’efficacia delle scelte fatte.

Per quanto riguarda la vostra identità, invece, troviamo o troveremo un cambiamento?

Non siamo portati a credere nel concetto di identità stabile e definita ma, piuttosto, a pensare alle persone e alle situazioni come a processi in continuo cambiamento. Quindi, direi che anche le nostre competenze e le convinzioni rispetto a ciò che funziona cambiano in continuazione.

Quello che non è cambiato è il desiderio di contribuire allo sforzo che i nostri clienti compiono per perseguire i propri obiettivi, coniugando produttività e benessere organizzativo.

Per essere più concreto, posso dire che stiamo lavorando molto sulla diversity e sull’integrazione generazionale, sull’implementazione delle competenze manageriali maggiormente coinvolte nei processi di sviluppo e sul nostro modello di Intelligenza aziendale.

Fedro nasce nel 1997: se fosse una persona, oggi si avvicinerebbe all’età adulta ma, visto il vostro ampio trascorso, possiamo dire che avete già raggiunto una piena consapevolezza di voi?

Albert Einstein diceva: “il problema non è ciò che non so ma ciò che so!”.

Ciò che abbiamo fatto negli scorsi trent’anni ha valore solo in termini di reputazione e di accumulo di esperienza e capacità. A chi ci sceglie interessa ciò che faremo da oggi in poi, quindi, continueremo a studiare e sperimentare. Inutile dire quanto siano complesse le sfide che le organizzazioni, come il mondo in generale, affrontano quotidianamente; sostenerle richiede attenzione e tensegrità, quel mix di flessibilità, resistenza e integrità che permettano di fornire del valore aggiunto.

A tutto questo, state per introdurre anche una nuova “area”, la vostra “Osteria”. Cosa ci possiamo aspettare dal nuovo spazio?

Una giornata di lavoro, di per sé, richiede energie e momenti di rigenerazione. Nutrirsi in un ambiente rilassante fa parte di questo processo.

L’iniziativa nasce dalla volontà di accogliere amici e clienti nella pausa informale del pranzo e non solo, non nel tentativo di sostituirci al ristorante, bensì per il piacere di riscoprire la semplicità di piccoli gesti, dal caffè del mattino al light lunch o l’aperitivo.

Il cambiamento è anche un rischio: cosa vi rende sicuri di questo nuovo passo?

Vivere è una faccenda rischiosa e il cambiamento è l’unica certezza. Qualcuno ha detto: “vediamo le similitudini solo perché ignoriamo le differenze”. Quindi, visto che siamo destinati al cambiamento, meglio goderselo no?

Guardando avanti, come immaginate la Fedro del futuro?

Un giorno qualcuno domandò al sassofonista jazz, Lester Young se, prima di iniziare, sapesse già cosa avrebbe suonato nei suoi assoli; lui rispose: “se lo sapessi prima, che bisogno avrei di suonarlo?”. Scherzi a parte, provo a descriverla usando una serie di E. Immaginiamo Fedro come un’azienda Etica, Estetica, Efficace, Efficiente, Ecologica ed Entusiasmante.

Pensandoci bene, però, forse lo siamo già. Lavoreremo per esserlo sempre di più.