Dopo l’intervista di Giovanna Pacetto, allieva della Scuola di Coaching, sulla sua esperienza dell’esame Coach Knowledge Assessment, la direttrice della Scuola Michela Alunni ha scritto qualche consiglio per chi dovrà affrontare la stessa prova.
Versione Inglese o traduzione in italiano?
In effetti la traduzione in italiano lascia molto a desiderare, io stessa ho segnalato questo aspetto ad ICF, ma dobbiamo attendere i tempi tecnici.
Il mio consiglio è di optare, se si ha una buona padronanza della lingua, per la versione inglese del test, altrimenti dotatevi di pazienza e concentrazione. Probabilmente impiegherete tutte le tre ore a disposizione, ma ce la farete sicuramente.
Risposte simili: quale scegliere?
Ci sono spesso delle domande un po’ostiche, in quanto, come raccontava Giovanna, siete indecisi tra 2 risposte che sembrano corrette entrambe. In questo caso può essere d’aiuto nella scelta far riferimento ai presupposti fondamentali del coaching e della sua etica, ad esempio:
“Porsi in una relazione di completa collaborazione con il cliente”
“Coinvolgere il cliente nella co-creazione della sessione essendo lui l’esperto dei contenuti”
“Essere consapevoli delle nostre responsabilità come Coach, come anche dei confini della nostra professione”
“Riconoscere quali temi ed obiettivi sono affrontabili con il coaching e quali invece ricadono in altre professionalità”
Domande sulle singole competenze di coaching
Vi suggerisco di rileggervi le definizioni con i comportamenti chiave per scegliere la risposta giusta. Per ciascuna competenza ci sono degli atteggiamenti fondamentali: ad esempio, nella Presenza uno è quello di coinvolgere il cliente nella conduzione della sessione, mentre per la competenza Fiducia l’atteggiamento è quello di riconoscere e rispettare il lavoro e i progressi fatti dal coachee in sessione e nel percorso. Molti dei quesiti del test fanno riferimento a questi comportamenti chiave.
Ricordate che se mettete passione e dedizione nel vostro coaching, avrete fatto ormai vostri i suoi principi, quindi sarà sufficiente chiedervi “come mi comporterei con il mio cliente in questa situazione?” per scegliere la risposta giusta.
In bocca al lupo!
Michela Alunni
Scrivi un commento