Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), entro il 2020 la depressione e i disturbi d’ansia, comprese le condizioni psichiatriche legate allo stress, saranno con molta probabilità i principali disturbi di salute a livello globale, assieme alle malattie cardiovascolari.

Per i coach sarà quindi più probabile incontrare clienti con un problema di salute mentale.

L’ International Coach Federation ha elaborato una guida per aiutare i Coach a capire quando e come indirizzare un coachee a un professionista della salute mentale. Lo scopo è di aiutare i coach a riconoscere e sapere come gestire un cliente che si presenta con un problema di salute mentale che esula dalle finalità del coaching.

 

Queste linee guida sono un insieme di raccomandazioni generali che potranno non essere appropriate per ogni persona, è opportuno quindi contestualizzarle. Per sapere come muoversi in queste situazioni, il suggerimento principale per i Coach è di fare attenzione  a quello che è l’indicatore più importante per decidere se indirizzare o meno un cliente a un terapeuta, ossia il “livello giornaliero di funzionamento dell’individuo”.
Chiedersi: “Il problema del cliente interferisce con il suo funzionamento quotidiano? “. Con funzionamento quotidiano si intende una vasta gamma di attività, dalla cura personale, l’alimentazione, la pulizia personale, il lavoro, le attività domestiche, e tempo libero. Se un cliente non ha la capacità (interna e risorse esterne) per svolgere le attività quotidiane (professionalmente o personalmente), è probabile che sia il caso di indirizzarlo ad altri professionisti. ll cliente, inoltre, può beneficiare di lavorare con un professionista della salute mentale se solleva temi relativi a una serie di problemi emotivi irrisolti che gli impediscono di beneficiare dell’esperienza di coaching o se le circostanze di vita attuali stanno creando ostacoli per progredire nel processo di coaching.

 

[headline tag=”h2″]Coaching e Psicoterapia [/headline]

Per completare il discorso è bene ricordare quali sono le principali distinzioni tra coaching e psicoterapia. Esse si basano sul focus, lo scopo e i destinatari del servizio.
Il coaching si concentra sulla visione, il raggiungimento di risultati, il presente e il muoversi verso il futuro.
La Terapia si focalizza sulla psicopatologia, le emozioni e il passato per capire il presente.
La finalità del coaching è il miglioramento delle prestazioni personali e professionali, l’apprendimento o lo sviluppo in alcune aree della vita, mentre la terapia spesso si tuffa in questioni emozionali profondamente radicate, lavora sulla guarigione personale o sul recupero da trauma.
Il coaching tende a lavorare con individui ben funzionanti mentre il lavoro terapeutico si rivolge a individui con qualche livello di disfunzione o disturbo. Infine, il Coach non formula diagnosi né offre trattamenti, bensì attraverso l’osservazione, può fare una formulazione su ciò di cui il cliente ha bisogno verificando se ciò rientra nelle sue qualifiche ed esperienze, altrimenti ha l’obbligo (secondo il Codice Etico ICF) di indirizzare il cliente ad altri professionisti del supporto.

 

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Infografica Coaching e Psicoterapia