La rivista Persone & Conoscenze ha intervistato la nostra Laura Quintarelli, Partner di Fedro Training Coaching and Mentoring.
Alla domanda “il coaching è per tutti?” ha risposto:
“Chiunque può accedere a un percorso di coaching; non sono pertanto richieste caratteristiche particolari.
La convinzione che muove le nostre azioni e i nostri interventi in azienda è che ogni individuo può, se stimolato nel modo corretto, esprimere un grande potenziale e rendere visibili le proprie competenze per ottenere i risultati desiderati. Migliorare non necessariamente significa cambiare; si possono ottenere performance migliori anche attraverso la consapevolezza dei propri punti di forza e l’individuazione di ciò che sta sotto il nostro controllo, al fine di indirizzare le energie e non disperdere il focus.
Molta importanza riveste allora il processo di ‘onboarding’ che l’azienda attua nella fase di scelta e comunicazione dell’attività alle persone interessate, le quali non solo devono essere lasciate libere di scegliere il coaching, ma devono anche essere al corrente delle modalità e delle peculiarità dell’attività che li vedrà attivi nello sviluppo dei contenuti e delle modalità”.
Certamente dal lato del coachee servono “curiosità verso se stesso, voglia di sperimentare e disponibilità a guardare le cose in modo diverso”.
Il percorso di coaching è un vero e proprio viaggio di scoperta di cui il coachee è protagonista. Occorre quindi che si faccia metaforicamente carico del proprio sviluppo. Molto frequentemente le persone, per lo meno nella fase iniziale, approcciano il coaching con un misto di diffidenza e senso di sospensione. Perché sia efficace occorre allora che il coach crei quel clima di fiducia atto a permettere al proprio cliente di sentirsi libero di esplorare e accolto in tutte le sue manifestazioni”.
Grazie a Persone & Conoscenze e a Valentina Casali.
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