Il gioco come strumento (occasione) per allenare le soft skills
Cosa mettere in pratica per diventare un gruppo classe più integrato e coeso? Come sviluppare consapevolezza sugli effetti prodotti dai propri comportamenti? Come stimolare la creazione di rapporti improntati sulla fiducia? Come gestire una comunicazione efficace basata sull’ascolto? Come dare un feedback costruttivo costruito sull’osservazione dei comportamenti senza farsi condizionare dal giudizio sulla persona? Come stimolare la collaborazione nel gruppo?
Sono tutte competenze che gli studenti di alcune classi di uno storico liceo pubblico romano stanno allenando attraverso la partecipazione ad un progetto di team empowerment.
Ambienti scolastici sempre più sfidanti, dove il focus prioritario è posto sulla performance scolastica a discapito degli aspetti di cura sulla relazione, clima di classe competitivo, programmi didattici molto ricchi e appesantiti da verifiche continue ed interrogazioni frequenti, e non ultima la pandemia da Covid19, che ha reso molto complicato coltivare relazioni significative tra i singoli studenti e costruire gruppi classe dotati di senso di appartenenza affettiva e di apprezzamento reciproco, sono tutti gli elementi che hanno contribuito al moltiplicarsi di casi di disagio e di disaffezione dal proprio gruppo classe.
Nelle classi in cui siamo intervenuti sono stati gli stessi studenti a riconoscere situazioni di isolamento, sfiducia, imbarazzo, diffidenza, pregiudizio e competizione.
Ed è proprio per supportare questi gruppi in difficoltà che siamo stati chiamati dalla scuola con la richiesta di predisporre un progetto che offrisse una soluzione al problema.
Siamo pertanto intervenuti predisponendo dei percorsi di formazione esperienziale basati sul potenziamento di soft skills funzionali alla costruzione di interazioni più efficaci ed armoniche.
Questo percorso rappresenta per gli studenti non solo un’occasione per impegnarsi nella creazione di un ambiente scolastico più accogliente, ma anche una preziosa opportunità per allenare competenze trasversali e abilità relazionali importanti per agire consapevolmente in un contesto sociale e professionale che diventa sempre più complesso e che è connotato da modelli organizzativi digitalizzati, interconnessi e in costante trasformazione.
In altre parole, le competenze trasversali allenate con il team empowerment permettono agli studenti di arricchire il loro patrimonio personale di competenze, abilità e atteggiamenti che contribuiranno a fare la differenza quando cominceranno ad affacciarsi al mondo del lavoro.
Uno studio della Stanford Research Institute International rileva infatti che addirittura il 75% del successo di un lavoro a lungo termine dipende dalla padronanza delle soft skills.
Ciò che rende innovativo il percorso di Team Empowerment elaborato da Fedro per l’Istituto scolastico che ci ha coinvolti, è dato dall’abbinamento della metodologia del Coaching con il Team Building. Le attività di team building permettono di creare contesti esperienziali tramite attività ludiche che costituiscono rappresentazioni metaforiche di dinamiche reali. La metafora e la dimensione ludica coinvolgono i ragazzi, rendendoli protagonisti attivi e facilitando l’apprendimento delle competenze allenate. L’approccio coaching applicato durante l’esperienza permette agli studenti di acquisire maggiore consapevolezza sui propri e altrui comportamenti, e sulle dinamiche relazionali instauratesi. Infine, i coach supportano i ragazzi nell’individuazione di comportamenti più funzionali ed efficaci e li accompagnano nella creazione di un codice comportamentale condiviso nel gruppo, rendendoli così promotori dei loro cambiamenti.
Protagonisti indiscussi del percorso sono i ragazzi. Compito dei coach è quello di guidare il processo, stimolare le discussioni, veicolare gli apprendimenti e le scoperte nella direzione della messa in pratica dei nuovi comportamenti necessari per sviluppare dinamiche relazionali costruttive.
I risultati conseguiti ad oggi ci hanno positivamente sorpreso. I feedback ricevuti dagli studenti ci motivano nel proseguire con il nostro impegno in ambito educativo e scolastico, e ci confermano con chiarezza che la direzione intrapresa a supporto della crescita e dello sviluppo dei nostri giovani è quella corretta.
La mia riconoscenza va al team dei colleghi Giulia Lipari, Francesco Fiorello, Giorgia De Angelis e Cinzia Merlin che insieme a me si stanno dedicando con energia e genuina passione professionale per la buona riuscita dell’esperienza.
Lina Morello
Senior Consultant & Coach PCC
Alcuni feedback degli studenti
Da questa esperienza mi porto a casa una crescita personale, una scoperta di nuove persone e il risanamento di alcuni rapporti con altre. Penso di aver assorbito e interiorizzato la consapevolezza che alcuni miei comportamenti ferivano gli altri.
Scoperta e voglia di “non gettare la spugna” nell’approfondire la conoscenza delle persone.
Una maggiore consapevolezza di dove sono migliorato in questo periodo e anche dove posso ancora migliorare, ma penso che forse la cosa più importante è che ho capito come dare consigli alle persone per migliorarsi ma anche dire cosa già penso di loro.
Grazie alla lista dei comportamenti so cosa i miei compagni si aspettano dal comportamento degli altri e di conseguenza sono consapevole dove posso migliorare.
Consapevolezza, voglia di dare e fare di più, miglioramento.
Quest’esperienza ci ha fatto aprire gli occhi su molte cose: atteggiamenti, situazioni, non solo all’interno della nostra classe, ma anche al di fuori. Quest’esperienza ci ha fatto crescere e spero che come classe possiamo continuare su questa strada.
È un’esperienza che ci ha aiutato a diventare più uniti come gruppo classe anche se individualmente ognuno dovrebbe lavorare di più per far sentire tutti a proprio agio.
Maggiore responsabilità e l’essere più aperto al cambiamento.
Mi porto a casa molte cose che sono riuscita a capire solamente ora. Non mi sono resa conto di quanto magari anche un mio comportamento possa aiutare gli altri a farmi capre come persone e possa influenzare, al contrario, le persone intorno a me.
Devo dire che questa esperienza è stata non solo interessante ma anche utile per me e credo per il resto della classe. Specialmente quest’ultima attività per cui ognuno ha espresso il proprio pensiero: infatti finalmente so ciò in cui devo migliorare.
Ho più conoscenza di me stessa e dei miei compagni di classe. Ho tutti gli strumenti per contribuire a rendere questa classe un ambiente migliore e piacevole che ci potrebbe far stare tutti meglio.
Maggiore consapevolezza, ho capito quali aspetti dovrei migliorare nel mio modo di rapportarmi con gli altri.
Mi ha fatto scoprire alcuni compagni con cui mi sono trovata bene e che non avevo mai preso molto in considerazione per pregiudizi.
Soprattutto quest’ultimo incontro mi è servito molto per dire cose che non avevo il coraggio di dire a certe persone, quindi da questa esperienza sicuramente conserverò una maggiore sicurezza nel parlare, sia in classe che con le singole persone.
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